Insegnamento sociale cristiano: magistero e scienze umane

La dottrina della fede ha sempre sostenuto la competenza della Chiesa su tutta la legge morale, non soltanto su quella evangelica, ma anche sulla legge naturale: «l'autoritá del Magistero si estende anche al precetti specifici della legge naturale, perché la loro osservanza, chiesta dal Creatore, é necessaria alía salvezza. Richiamando le prescrizioni della legge naturale, il Magistero della Chiesa esercita una parte essenziale della sua funzione profetica di annunziare agli uomini ció che essi sono in veritá e di ricordare loro ció che devono essere davanti a Dio»1 . Questo compito ha una diretta applicazione nell'ordine sociale2: la Chiesa «anche sua terreno piú supra accennato [Pámbito socioeconomico], come dovunque si agitano e regolano questioni morali, non puó dimenticare o negligere il mandato di custodia e di magistero conferitole da I)io»3. Non sono mancati, tuttavia, taluni teologi che negano l'esistenza di una dottrina sociale cristiana. In fondo, questi autori non ammettono la competenza del Magistero circa insegnamenti concreti, universali e immutabili della morale naturale, perché non ammettono neanche la possibilitá di tali norme e negano anche la stessa idea di legge naturales. Perció, prima di studiare in concreto la competenza del Magistero nell'ámbito sociopolitico, occorre precisare tale competenza nel piú ampio campo morale...

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Auteur principal: Colom, Enrique
Format: Artículo biblioteca
Langue:ita
Publié: Pontificia Universidad Católica Argentina. Facultad de Filosofía y Letras 2000
Sujets:CRISTIANISMO, MAGISTERIO DE LA IGLESIA, CIENCIAS SOCIALES, RERUM NOVARUM, TEOLOGIA,
Accès en ligne:https://repositorio.uca.edu.ar/handle/123456789/12779
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